Interviste di Jacopo

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Gaietta86
icon1  view post Posted on 11/10/2007, 14:31




Ciao a tutti.... vi lascio questa intervista perche a me è piaciuta moltissimo....

“Esperienze professionali”

John More: Ciao Jacopo, sei un giovane studente delle superiori e già lavori da parecchio tempo come doppiatore professionista (anche in lingua inglese) e sei sempre più richiesto da molti produttori. Iniziamo parlando dello spot pubblicitario dell’Acqua Uliveto dove tu presti la ormai famosa voce dell’uccellino di Alessandro Del Piero…

Jacopo Sarno: Mi sono divertito a dare la voce all’uccellino, è molto diversa dalla mia e mi viene da ridere ogni volta che la risento… Ho cercato di seguire le indicazioni del regista, tutto qui.

J.M.: Molti programmi televisivi parlano e scherzano dell’uccellino, cosa provi in quei momenti?

J.S.: E’ una cosa buffa che non mi aspettavo, spero che scherzino sull’idea e non su di me! Io sono solo un esecutore e comunque se ci scherzano vuol dire che la pubblicità ha avuto il suo effetto, o no?

J.M.: So che tu hai molta stima per Alessandro Del Piero, suppongo che questo “famoso uccellino” sia diventato parte della tua vita e anche di quella di Alessandro…

J.S.: A scuola mi imitano e con gli amici spesso ci scherziamo sopra un po’. Io trovo Del Piero bravissimo, mi spiace di non averlo mai conosciuto di persona perché, dovendo io andare a scuola, abbiamo registrato in due momenti diversi... Penso che adesso Del Piero sia in gran forma e spero di conoscerlo in futuro.

J.M.: Tu sei anche la voce di “Harry Potter” nei videogames Harry Potter 1 e 2…

J.S.: A proposito di personaggi fantastici, ho prestato la voce anche nei giochi di Star Wars per il personaggio di Anakin Skywalker… che emozione, io non sapevo di essere stato convocato a Londra per quello, e solo dopo un po’, sentendo la voce in inglese in cuffia, mi sono venute le lacrime agli occhi per l’emozione di dare la voce al mio eroe preferito nei giochi per gli altri bambini. Anche per quanto riguarda Harry Potter (E.A. Games) è stata una bella esperienza, mi sono divertito, specialmente nel fare gli “effetti-dolore/caduta” e ho imparato molto.

J.M.: Come e quando hai iniziato a lavorare come attore?

J.S.: Ho iniziato da piccolo, per gioco, con una pubblicità di Lorenzo Marini in cui dovevo cercare dei biscotti e la scatola conteneva un palloncino, che io abbracciavo e scoppiava, un po’ come una candid camera… Comunque mia mamma mi portava sempre in teatro (quando ero piccolissimo lei recitava ancora nel teatro per ragazzi) e mi faceva stare dietro le quinte, così per me quello del teatro e della recitazione era e resta un mondo fantastico. Interpretare un personaggio è stato il mio gioco preferito, anche a casa, e negli anni ho raccolto bauli di costumi e travestimenti.

J.M.: Dal 1995 al 1997 hai interpretato il ruolo di Paolino per circa 40 puntate nella serie televisiva “Io e la Mamma” su Canale 5 con Gerry Scotti e Delia Scala. Cosa hai imparato da quell’esperienza?

J.S.: E’ stato un periodo davvero divertente in cui ho imparato tantissimo di recitazione. Delia Scala è stata la prima a parlarmi di musical… era una persona molto rigorosa e decisa, con se stessa e con gli altri, ma, specialmente con me, era dolcissima e perdeva tutto il suo rigore; spesso nelle giornate libere andavamo io e lei a mangiare cotoletta e patatine da Coin. Enzo Garinei mi ha insegnato tante cose e da lui ho imparato molto: ricordo che con me scherzava sempre, facendomi credere di aver fatto a qualcuno dispetti da bambino e trovando sempre il modo di farmi ridere a crepapelle, in qualunque situazione (a volte guadagnandosi la sgridata di Delia, cosa che lo rendeva ai miei occhi ancora più esilarante). Gerry Scotti è una persona magnifica, quella con il più grande animo che abbia conosciuto nel mondo della tv... non si dà mai arie, è sempre gentile con tutti, non fa mai la prima donna, eppure potrebbe averne di ragioni per vantarsi…

J.M.: Come è nata la collaborazione con Luca Laurenti nella serie televisiva “Don Luca”?

J.S.: Ho fatto il provino e sono stato fortunato! Delia, del resto, non voleva più fare “Io e la mamma” e io volevo tanto recitare in un'altra sit… sai, con quel modo di girare si impara anche a fare teatro, la scena della sit-com è registrata “di fila” e l’attore si trova in condizioni molto simili a quelle del teatro…
Recitare con Marisa Merlini e Paolo Ferrari è stato indimenticabile, una grande, fantastica lezione di teatro: ho ricevuto (e dato) tanto affetto e tutta la troupe della ARAN, la produzione: è stato il massimo della simpatia e del gioco.

J.M.: Ti faceva ridere Paolo Villaggio durante le riprese del film “Fantozzi 2000”?

J.S.: Quando abbiamo rincorso l’elefantessa Canaudi, “fuggita dallo zoo”, è stato simpaticissimo, ma forse in quel periodo doveva essere un po’ triste, perché parlava poco… ricordo che, però, con noi bambini è stato molto gentile e affettuoso…


J.M.: A gennaio hai interpretato il ruolo di Matteo nella serie televisiva “Il Mammo” con Enzo Iachetti. Come ti sei trovato a lavorare con lui?

J.S.: Enzo è uno proprio bravo, si sta bene in sua compagnia, ma ho girato solo una puntata, peccato!

J.M.: Ultimamente hai fatto uno spettacolo teatrale come attore con la regia di Nicoletta Ramorino (Direttrice del Centro Teatro Attivo – CTA). Qual è la cosa che ti ha colpito di più lavorando con lei?

J.S.: Nicoletta è “Il Teatro”. Ha la capacità di far sembrare tutto semplice, naturale, senza troppe complicazioni, recitare con lei è mettersi al servizio della scena, senza farsi tante domande e poi… lei stessa è rimasta ancora un po’ bambina, per questo è sempre così brava.

J.M.: Hai proprio deciso di continuare questa tua avventura anche in futuro?

J.S.: Sto lavorando sodo per diventare in futuro un BRAVO attore e cantante, non è la fama il mio obbiettivo. Penso che un artista completo non abbia bisogno della fama e il bello è che non si finisce mai di imparare, nel momento in cui ci si sente “arrivati” si perde tutto il potenziale e l’abilità, perché si deve sempre cercare di educare e perfezionare il talento, attraverso lo studio e la volontà ferrea.
Doppiaggi e speakeraggi pubblicitari non rubano tanto tempo allo studio, si svolgono solo qualche pomeriggio al mese e al massimo durano una mezz’oretta… e poi, dare la voce ad una cosa a cui non si ha partecipato è una bella sfida… ogni tanto mi sembra di aver fatto un passo avanti, di aver guadagnato una tonalità o un’ intenzione nuova e questo mi dà una gran soddisfazione.

J.M.: Da dove proviene l’entusiasmo che metti nei tuoi lavori?

J.S.: Dall’amore! Mi piace vivere, da matti; da piccolo mi definivo un gran “godi vita”. Sono così anche a scuola: se un argomento mi piace, passo le giornate a cercare di approfondirlo al meglio, mi piace tanto leggere e scrivere, faccio parte della redazione del giornalino della scuola e del gruppo teatrale e musicale del liceo; in questo periodo mi è venuta persino l’idea di comporre un musical su Ivan IV (il terribile), che sto completando, anche se devo ammettere che è una vera e propria impresa. Qualche giorno fa mi è venuta voglia di leggere l’Inferno di Dante, anche se non fa parte del programma scolastico di quest’anno: mi piace davvero tanto. Faccio tutto con la stessa gioia, sono nato così… pare…

J.M.: In quale stato emotivo ti trovi mentre esegui una performance?

J.S.: Sereno, ma con la pelle d’oca ed un po’ di batticuore… ma di quelli belli, non come durante le interrogazioni di matematica…

J.M.: Qual è il prossimo ruolo che ti piacerebbe interpretare?

J.S.: Un ragazzo mio coetaneo: sarebbe bello scavare un po’ in questa mia età, in cui sei troppo piccolo per la barba e la fidanzata seria e troppo grande per giocare con la maschera di Zorro (anche se è ancora bello…)

J.M.: Quest’anno hai partecipato come il più giovane cantautore del Festival musicale di Castrocaro e sei arrivato alle semifinali. Parlami di questa esperienza che tu hai definito entusiasmante.

J.S.: Sono stato benissimo. Avevo una mia canzone (composta, scritta, arrangiata e suonata da me) e volevo essere il più giovane cantautore a calcare quel palco. Ero in vacanza… non avevo che da guadagnarci, non volevo vincere il festival, ma essere lì, a cantare la mia canzone.

J.M.: Sono a conoscenza che a Castrocaro hai ricevuto moltissimi complimenti da produttori, discografici, cantanti più grandi di te…

J.S.: Tutti mi trattavano a complimenti sulla voce… ma per forza, ero il più piccolo, e non potevo competere con molti degli altri partecipanti, artisti di grande abilità e talento... ma ho trovato dei grandi amici. Era la prima volta che partecipavo ad una competizione e mi ha stupito il fatto che tra noi non c’era proprio competizione, anzi, facevamo il tifo l’uno per l’altro.

J.M.: Cosa stai preparando in questo periodo?

J.S.: Con il gruppo del musical diretto da Emiliana Perina, la mia insegnante di canto, stiamo preparando il “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, con le musiche riadattate da altri musical… un lavoro simile a quello con cui è stato creato “Moulin Rouge”.

J.M.: E dopo di questo…

J.S.: Mah... chi può dirlo...


“Formazione professionale”

John More: Tua mamma è un avvocato ed ex attrice: lei è una persona molto impegnata, mi ha detto che alcune volte tu sei molto più impegnato di lei e quindi si preoccupa per i troppi impegni che hai. So che tu studi molto, come gestisci la scuola ordinaria con i tuoi studi artistici?

Jacopo Sarno: In realtà mia mamma non è affatto meno impegnata di me, anzi, è lei che, lavorando, è sempre presa da udienze o altre “avvocaterie” (come io chiamo i suoi impegni di lavoro). Spesso, però, manda a monte intere giornate per accompagnarmi in giro per le sale di doppiaggio, scuole e lezioni varie. Per me l’arte non è né un impegno né un lavoro: dedico le mie giornate alla scuola e allo studio, come un appassionato di calcio esce per giocare una partita con gli amici, io dedico il mio tempo libero a ciò che più mi piace… Con gli amici, infatti, scrivo qualche piccola sceneggiatura, o realizzo un video clip musicale (il mio migliore amico è un mago con il computer), o vado a suonare con la mia piccola band Hard Rock, con cui compongo canzoni, canto, e, principalmente, mi diverto nei modi più adolescenziali…

J.M.: Dopo le nostre lunghe chiacchierate, mi rendo conto di essere di fronte a un ragazzo molto maturo ed intelligente per la tua età, ma pensi seriamente di continuare ad avere questo entusiasmo che mi hai mostrato per lo studio? E magari di avere una lunga carriera artistica?

J.S.: La passione non morirà, ne sono certo… è la mia vita! Per la carriera… speriamo… ripeto, voglio diventare BRAVO, non necessariamente famoso.

J.M.: Quando hai scoperto la passione per lo studio del canto e della musica?

J.S.: Ho questa passione da quando la mia baby sitter suonava il violino accanto alla mia culla, dalla mia prima scuola di musica e pianoforte, dal coro Gospel che faceva concerti di beneficenza, dai Beatles e dai Guns n’ Roses, dal musical, da sempre…

J.M.: Qual è la tua più grande passione fra canto, teatro, musical, cinema e tv?

J.S.: Perché scegliere? Fa tutto parte del percorso e delle passioni di un artista…

J.M.: Emiliana Perina ha debuttato come cantante di musica leggera al Festival di Sanremo nel 1970 ed ha inciso diversi dischi. Ho un suo CD musicale e quando sento le sue canzoni mi fa emozionare e venire la pelle d’oca (l’ho detto anche a lei). Da circa 4 anni Emiliana Perina è la tua insegnante di canto, raccontami qualcosa su di lei.

J.S.: E’ fantastica, semplicemente sensazionale, come artista e come insegnante. Quando, intorno ai dodici anni, la mia voce ha cominciato a cambiare… doppiatori e coro (soprattutto il sottoscritto) hanno cominciato a dubitare seriamente di me (sentivo frasi del tipo “Ormai la voce si è abbassata e non potrai più cantare da solista”, “Come fai a doppiare? Non controlli più le corde vocali, sembra che ti sia venuta l’orchite”), lei è stata l’unica a credere nelle mie capacità. Ha valorizzato il mio timbro vocale e mi ha insegnato ad amare il musical come nessun altro avrebbe potuto. E’ riuscita a fondere le mie più grandi passioni, quali musica e recitazione, portandomi ad amare un genere che più si avvicina alla mia idea di arte pura, dove tutto è possibile, dove la poesia si fonde con danza, canto e immagine… dove il sogno incontra la veglia in un semplice cenno, che suona come musica, vibra come emozione, vola come luce, vive come l’anima.

J.M.: Quanto è importante allenare la voce per un cantante?

J.S.: E’ senza dubbio importantissimo, ma non porta via tanto tempo: se hai la passione nel sangue, non ti serve un pianoforte per fare pratica. Io canto sotto la doccia, per strada, in bicicletta e prima di cantare scaldo la voce… tutto questo tenendo presente tecnica e modo corretto di cantare e il gioco è fatto.

J.M.: Studi pianoforte da quando eri un bambino piccolissimo, suoni anche altri strumenti musicali…

J.S.: Suono la chitarra elettrica e ho preso qualche lezione di sax… Ma spesso passo da legati estremamente dolci ad ululati che ricordano una gallina con la bronchite. Volendo, suono anche il basso.

J.M.: Tempo fa mi avevi chiesto che volevi andare all’estero per migliorare sempre di più i tuoi studi in lingua inglese, quanto pensi possa essere utile conoscere la lingua inglese per un giovane artista come te?

J.S.: Penso che sia importantissimo perché la maggior parte dell’arte a livello mondiale è in lingua Inglese… ricordo che, all’età di circa 6 anni, avevo buttato via la possibilità di girare un film con Matt Dillon per la Paramount a causa del mio pessimo inglese e che Sheila Rubin mi aveva tanto raccomandato di studiarlo con impegno, cosa che ho fatto e che sto facendo.


“Privatamente”

John More: E’ importante avere una mamma come la tua che ti segue da vicino anche nella vita professionale?

Jacopo Sarno: Mia mamma è quanto di meglio potesse capitare ad un aspirante artista. Devo tutto a lei, perché mi ha donato la sua passione e mi ha aiutato nel farla crescere in me, con tanto affetto e tanto amore, ma soprattutto tanto rispetto per quello che io realmente voglio fare ed essere. Devo tanto anche a mio padre, che, anche se si può definire un “purista della legalità”, mi ha insegnato a fantasticare, a giocare e a scherzare su ogni cosa.

J.M.: Come si svolge la tua giornata tipo?

J.S.: Mi sveglio, impreco per aver dimenticato la finestra aperta per tutta la notte, faccio colazione, vado a scuola, torno a casa a mangiare, studio, alcuni giorni alla settimana vado al Centro Teatro Attivo (CTA) a studiare recitazione (o da Emiliana a studiare canto, o a suonare con gli amici, o a qualche doppiaggio, o a qualche riunione studentesca riguardante collettivi vari o redazione del giornalino), mi metto al pianoforte o alla chitarra e strimpello finché non mi viene fame, mangio, leggo, e infine mi dedico alla sana attività del “poltrire”.

J.M.: Che rapporto hai con gli animali?

J.S.: Adoro il mio cane, non mi fido molto dei gatti e mi stanno simpatici i roditori.

J.M.: Quali sono i tuoi registi preferiti?

J.S.: Posso dirti qualche regista che mi piace particolarmente: Tarantino, Kubrick, Coppola, Rubini, Woody Allen, Almodovar, Soldini, Muccino… etc… e per il teatro Trevor Nunn, per musical come “The Woman in White” di Andrew Lloyd Webber…

J.M.: Che tipo di musica ti piace ascoltare?

J.S.: Dal Jazz, alla classica, al musical, al Metal… L’Hard Rock mi “accende” particolarmente. Il mio gruppo suona Glam (Hard Rock allegro e scherzoso)

J.M.: Il tuo sogno nel cassetto?

J.S.: Se te lo dico non si avvera…

J.M.: Sei superstizioso?

J.S.: Non sono superstizioso, ma perché rischiare?

J.M.: Allora, in bocca al lupo.

J.S.: Crepi il lupo!



 
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+Evy+
view post Posted on 11/10/2007, 16:45




wow!!!!molto bella!!!!xo' e' lunghissima!!!XD lol
 
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LadySim*
view post Posted on 11/10/2007, 21:41




Che mito...Tarantino, Kubrick e Coppola...Li amo!
Anche se onestamente di coppola ho visto solo Dracula di Bram stocker ma devo dire che mi è bastato (*Love*)!!
 
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Preziosina92
view post Posted on 12/10/2007, 13:38




grazie gaia è proprio una bella intervista
 
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Gaietta86
view post Posted on 12/10/2007, 14:13




:) anche a me la priam volta che lo letta me piaciuta subito :)

cmq appena ne trovo altre le metto
 
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Gaietta86
view post Posted on 15/10/2007, 16:16




La mia via per le Indie

Nome e cognome: Jacopo Furio Sarno

Professione: studente e attore

Studi: liceo classico e "centro teatro attivo"

Prima esperienza: non ricorda...

Come hai saputo di Datemi Tre Caravelle? Da Mattolini, produttore di Gino il pollo

Perché hai deciso di fare parte di questo spettacolo? perchè è il sogno di una vita.

Film o opera teatrale che avresti voluto vivere: "Il fantasma dell'opera"

Attore/attrice preferito: Alessandro Cremona

Romanzo preferito: "Delitto e Castigo" di Dostoevskij

Come immagini il futuro: il frutto del presente...

La tua giornata tipo quando non lavori: scuola, compiti e amici

Piatto preferito quando sei in tournée: frappè alla nocciola

Cosa ti piacerebbe essere se non fossi un attore/attrice: un musicista

Il tuo motto: "Fai sul serio, ma non prenderti sul serio"

Che cos’è per te, un sogno? Un orizzonte da inseguire...



 
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La_Ire
view post Posted on 19/1/2008, 22:50




Veramente bella...
Detto sinceramente sono rimasta stupita...Ma non avevo dubbi sul fatto che fosse così pieno di impegni!!non si sa come faccia a conciliare tutto...lo ammiro,seriamente!
 
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I love Jaky...Lidia
view post Posted on 30/4/2008, 23:02




anke a me è piaciuta qst intervista
 
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mik@el@
view post Posted on 1/5/2008, 09:35




gaietta bella ma l'intervsita sopra è vekkia l'ho messa io un bel po di tempo fa cmq va bene lo stesso.
 
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{magika_scia97}
view post Posted on 11/5/2008, 18:03




io goà la conoscevo
 
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asilla
view post Posted on 17/5/2008, 12:40




grazieeeee
 
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mik@el@
view post Posted on 18/5/2008, 00:59




grazie del intervistA
 
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asilla
view post Posted on 18/5/2008, 19:13




si è molto bella
 
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mik@el@
view post Posted on 19/5/2008, 14:09




BELLA MA L'HO MESSA ANCH'IO
 
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15 replies since 11/10/2007, 14:31   3174 views
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